Il 25 aprile erano ancora vivi Mussolini - ucciso in fretta a Dongo dai partigiani inviati dal sedicente CNL dell'Alta Italia perché stavano per arrivare gli americani, a cui Mussolini si sarebbe consegnato e da cui avrebbe avuto salva la vita - e Hitler che si suicidò il 30 aprile. Pertanto la guerra non era ancora finita. Ma i nazisti già prima del 25 aprile erano già in fuga dall'Italia e si era convenuto con il CNL che essi potessero lasciare l'Italia senza essere combattuti, nonostante fossero i nazisti i maggiori responsabili della guerra, che era la guerra di Hitler. Ma il comando dei partigiani, tra cui più di tutti Pertini, volevano far fuori Mussolini ed alcuni gerarchi fascisti arrestati a Dongo. Notare che Mussolini fu arrestato quando fu scoperto in uno dei camion che portavano molti soldati tedeschi che avevano avuto il permesso di lasciare indisturbati l'Italia pronti ad attraversare la Svizzera per arrivare in Germania dove Hitler era ancora vivo e Berlino resisteva ancora alle armate sovietiche comandate da Zukov. Mussolini passò un paio di giorni con Claretta Petacci in una casa dei coniugi De Maria. Questi partigiani non erano comunisti ed avevano l'intenzione di consegnare Mussolini agli americani. Ma i "duri e puri" del CNL temevano che Mussolini fosse consegnato agli americani e fecero partire da Milano un commando per rapire con la forza Mussolini, pronto a sparare contro i partigiani non comunisti se non avessero consegnato loro Mussolini prelevandolo dalla casa De Maria. La Petacci non volle abbandonare Mussolini e pertanto fu uccisa anche lei che aveva cercato di coprire con il suo corpo Mussolini. Varie sono le ipotesi circa i nomi degli assassini di Mussolini. La versione ufficiale - che voleva che fosse stato ucciso personalmente dall'oscuro ragioniere Walter Audisio, autonominatosi colonnello Valerio - è del tutto falsa perché l'Audisio arrivò a Dongo la sera, mentre Mussolini e la Petacci furono uccisi la mattina del 28 aprile. Varie sono le ipotesi su chi abbia realmente ucciso Mussolini e la Petacci. Da una autopsia fatta dal professor Cattabeni sui cadaveri di Mussolini e della Petacci risultò che Mussolini fu ucciso nudo perché il numero dei fori dei proiettili sul cadavere risultò superiore al numero dei fori dei proiettili riscontrati sui vestiti. Il cadavere nudo fu poi rivestito. Quanto al cadavere della Petacci il Cattabeni riscontrò ferite profonde nella vagina e tracce di sperma. Il che fece pensare che i bravi partigiani stuprarono il cadavere della Petacci e le procurarono poi ferite infilandole un bastone nella vagina. Ma di queste "prodezze" dei partigiani comunisti e dei loro fiancheggiatori nel CNL non si deve parlare il 25 aprile. Altre donne, e da vive, furono stuprate dai partigiani. Tra tutti gli altri casi eccone alcuni: la 13enne Giuseppina Ghersi e Norma Cossetto, arrestata da un comando partigiano italo-slavo, violentata e uccisa gettandola viva e nuda in una foiba.
18 set 2017 — Stazzema
(Lucca), 19 settembre 2017 - «Sarà il Parco della Pace a ospitare
un'iniziativa per ricordare Giuseppina Ghersi». La promessa è del
Norma Cossetto, studentessa universitaria istriana, torturata, violentata e gettata in una foiba. È stata uccisa dai partigiani di Josip Broz, .
https://www.congedatifolgore.com › 2365-donne-stuprat...
24 apr 2019 — Giampaolo Pansa riporta il numero di 2.365 donne uccise, spesso prima stuprate dai partigiani, di cui si conosce il nome e la vicenda. A cui .
I partigiani combattenti erano poco più di 25.000. La maggior parte era
costituita da comunisti. E il popolo attendeva che fossero gli
angloamericani a combattere contro gli invasori tedeschi. Imperdonabile
errore quello di Hitler che si pose contro i suoi valenti generali che erano
riusciti, dopo la sconfitta di Stalingrado, ad infliggere una sconfitta
nella seconda battaglia di Charcov facendo retrocedere l'armata
sovietica di circa 100 km. La conseguenza fu la sconfitta nella terza battaglia di Charcov. I generali chiedevano rinforzi per portare
avanti la controffensiva. Ma lo stolto Hitler invece distolse alcune
divisioni dal fronte russo per mandarle in Italia e salvare il
fascismo dopo lo sbarco degli angloamericani in Sicilia. Due mesi prima
di suicidarsi Hitler riconobbe il suo grave errore per avere voluto
salvare, non tanto il fascismo, quanto Mussolini, che d'altra parte non
aveva richiesto di essere salvato pensando che sarebbe stato meglio
consegnarsi agli americani, che certamente gli avrebbero salvato la vita
dato che stava per nascere il clima della guerra fredda contro l'Unione
Sovietica. I partigiani seppero solo causare le varie rappresaglie
naziste con atti terroristici, che non potevano essere considerati
azioni di guerra. Ancor oggi spudoratamente vengono riconosciuti
benerevoli della guerra antinazista coloro che proditoriamente causarono
la morte di 335 soldati altoatesini, e dunque da considerarsi cittadini
italiani, con una bomba posta in un cassonetto dell'immondizia in via
Rasella causando la rappresaglia delle Fosse Ardeatine, dove sarebbe
finito anche mio padre, che come ufficiale aveva avuto l'ordine di
portarsi a nord nella Repubblica Sociale, e che invece preferì rimanere a
Roma e riuscì a fuggire nella calca della folla durante una
manifestazione contro il rincaro del pane. Fu arrestato invece un altro
ufficiale, suo amico, con cui, sconsideratamente, aveva partecipato alla
manifestazione e che finì ucciso alle Fosse Ardeatine. L'attentato fu
organizzato da una autonominatasi giunta militare costituita da Riccardo
Bauer (partito d'azione), da Sandro Pertini (socialista e futuro
presidente della Repubblica) e da Giorgio Amendola (comunista e futuro
componente della segreteria del partito di Togliatti). Manovali
dell'attentato furono Rosario Bentivegna, Carla Capponi e un individuo,
Carlo Salinari, che mi ritrovai in Facoltà come collega professore di
letteratura italiana senza che lo sapessi, avendo scoperto chi fosse
stato costui dopo che chiese il trasferimento nell'Università di Roma.
Un tribunale militare condannò gli attentatori ritenendo che l'atto
terroristico non fosse da ricomprendere in una azione di guerra. Ma poi
nel clima politico formatosi sin da allora a favore dei partigiani
furono assolti in Cassazione. Ma andiamo indietro nel tempo. Mussolini
andò al potere favorendo azioni criminali da parte delle camice nere che
erano riuscite a formare un piccolo esercito di assassini. Ma non è
vero quanto sentito dire da Cazzullo nella trasmissione di ieri insime
con l'ebreo Moni Ovadia di cui non si sentivano chiare le parole.
Aldo Cazzullo ha detto che era stato Mussolini a richiedere la morte di
Giacomo Matteotti nel 1924. FALSO! Mussolini disse che quel cadavere gli
era stato sbattuto tra le gambe contro la sua volontà. Mussolini andò
al potere nel 1922 con il favore di una legge elettorale (legge Acerbi)
che permetteva ad una coalizione di partiti che avesse avuto una
maggioranza relativa di tradurre tale maggioranza in una maggioranza
assoluta. Di questa maggioranza facevano parte anche i vecchi partiti di
stampo liberale che credevano che in questo modo sarebbero stati capaci
di moderare la politica fascista. Fu un grosso errore. Dopo il delitto
Matteotti i partiti, anche quelli facenti parte del governo, rifiutarono
di continuare a stare in parlamento formando il cosiddetto Aventino.
Tragico errore. Da quel momento furono sciolti tutti i partiti e fu
instaurata la dittatura del fascismo. Ma perché Mussolini nell'ottobre
del 1922 ebbe da quel nano di Vittorio Emanuele l'incarico di formare il
governo e rifiutò di firmare il foglio con cui il capo del governo
Luigi Facta proclamava lo stato di assedio? Il nano Vittorio Emanuele fu
il maggiore colpevole per non avere firmato lo stato di assedio dopo la
farsa della marcia su Roma. Mussolini non ne faceva parte perché aveva
preferito rimanere a Milano in attesa degli eventi perché non era sicuro
che il nano gli avrebbe consentito di formare il governo. Mi disse mio
padre, che abitava a Roma, che si trattava di una marcia di scalmanati
armati quasi tutti solo di bastoni. Sarebbe bastato l'intervento
dell'esercito per farli fuori senza pietà, non avendo i fascisti avuto
pietà per i loro oppositori ancor prima del delitto Matteotti. Ma con
gli anni Mussolini riuscì a conquistarsi il consenso della stragrande
maggioranza del popolo italiano, specialmente dopo la conquista
dell'Etiopia nel 1936, ottenuta anche con l'uso dei gas da parte di
Badoglio, che fu poi nominato capo del governo dopo l'arresto di
Mussolini. Facendo così diventare il nano anche imperatore con la
pomposa affermazione di Mussolini "l'impero è risorto sui colli fatali
di Roma". Io mi sono sempre domandato come il popolo non fosse capace di
vedere in Mussolini un pagliaccio per gli atteggiamenti che aveva
parlando da un balcone alla folla plaudente. Quasi tutto il popolo
italiano rimase ammaliato da questo individuo avente atteggiamenti da
buffone. La vita privata di Mussolini andava contro ogni riconoscenza da
parte delle sue amanti. Prima che divenisse sua amante la Claretta
Petacci Mussolini ebbe tra le sue amanti l'ebrea Margherita Sarfati che
l'aveva sempre finanziato quando aveva fondato il quotidiano Il popolo d'Italia. Incredibile
che poi la Sarfati nel 1938 con le sciagurate leggi razziali (in realtà
contro gli debrei) sia stata costretta ad espatriare in Argentina. Ebbe
come amante una donna da cui ebbe un figlio. Questa donna fu fatta
internare in manicomio. Quale crudeltà! Dove stava il popolo italiano
quando furono pubblicate le leggi razziali? Perché Vittorio Emanuele non
rifiutò di firmare tali leggi? Come mai solo un centinaio di professori
universitari rifiutò di firmare l'adesione al fascismo? Il fascismo si
rovinò da se stesso alleandosi con il nazismo. Ma se il nazismo fu la
rovina del fascismo il fascismo fu anch'esso partecipe della rovina del
nazismo che volle salvare il fascismo occupando l'Italia e distogliendo
per questo molte divisioni dal fronte russo dopo avere cercato di salvare il fascismo nella
sciagurata "guerra parallela" voluta da Mussolini invadendo la Grecia e
l'Egitto, costringendo Hitler a inviare divisioni in Grecia e in
Africa. E poi la inutile costituzione della Repubblica sociale dopo la
caduta del fascismo che Mussolini avrebbe dovuto rifiutare capendo che
ormai la guerra si sarebbe dovuta perdere sul fronte russo anche a causa
del fascismo con il distogliere in Italia molte divisioni dal fronte
russo. E tuttavia Mussolini, prima che subisse l'alleanza con il
nazismo, parlando da un balcone aveva opposto con disprezzo l'Italia
alla Germania, costituita da barbari quando l'Italia aveva Augusto e
Virgilio. Mussolini fu ingannato da Hitler perché Mussolini gli aveva
detto che l'Italia non sarebbe entrata in guerra perché ancora
impreparata. Ma dopo la fulminea invasione della Francia, che con
l'Inghilterra aveva dichiarato guerra alla Germania dopo l'invasione
della Polonia, sembrava che la guerra fosse finita e Mussolini non
voleva che l'Italia fosse esclusa dal trattato di pace. D'altra parte, Churchill aveva
offerto vari territori europei, come la Dalmazia e la Corsica, e altre
colonie in Africa a danno della Francia se l'Italia fosse entrata in
guerra perché solo così, pensava allora Churchill, potevano essere
moderate le richieste di Hitler, già vincitore nella guerra lampo
(blizkrieg) ottenuta contro la Francia. Mio padre mi disse che ogni
tanto gli perveniva una cartolina con la richista di adesione al partito
fascista. Ma ogni volta la stracciava senza con questo subirne
conseguenze. Una volta scrisse a Mussolini (non ricordo per che cosa) ed
ebbe una risposta con firma non prestampata (cioè con inchiostro vivo)
da part di Mussolini. Scrivi oggi ad un ministro, commentava, per vedere
se ti risponse. Si può salvare qualcosa del fascismo? Bisogna
dimenticarsi di tutto ciò che sinora ho scritto. Del fascismo si può, si
deve, salvare la sua politica sociale. E mi sono domandato sempre perché il
fascismo fosse così osteggiato dai comunisti pur avendo in comune una
politica sociale fondata sullo statalismo in economia. La BNL fu
istituita per contrastare le banche private. Le indusrie private dovevano sottostare agli interessi nazionali. Poi le case per gli
impiegati statali, le colonie estive gratuite per le scuole. La
costruzione di nuove città, la bonifica, dopo millenni, delle paludi
pontine. Ma del fascismo salvo soprattutto l'architettura cosiddetta
razionale. Dopo il fascismo non si sono più avute costruzioni che
potessero essere riconosciute come segni di un tempo preciso. Anche il
bellissimo nuovo quartiere dell'EUR (Esposizione Universale Romana) fu
un esempio massimo dell'architettura fascista. In cui spicca il palazzo
tremendamente inquietante che viene chiamato colosseo quadrato, con
quelle arcate tutte eguali. Ma per concludere: il 25 aprile non si dica
che l'Italia fu liberata dai partigiani in una guerra civile data come
esistente. Questa è una menzogna storica. I partigiani furono solo le
mosche cocchiere della Resistenza fatta in realtà dagli angloamericani,
ma bombardando proditoriamente molte città che non avevano alcuna
importanza strategica nella guerra. La guerra fu vinta anche in Italia
dagli angloamericani e i partigiani furono solo degli scellerati che
attuavano attentati terroristici oppure sparavano alle spalle dei
nazisti in fuga dall'Italia nell'ultimo mese di guerra per dare ad
intendere che fossero essi i liberatori ed acquisire dei meriti
inesistenti nelle future formazioni dei governi postfascisti. E non si
dimentichino i partigiani stupratori e quelli non comunisti che
cercavano si salvare i confini dell'Istria e che venivano combattuti dai
partigiani comunisti che preferivano favorire il dittatore jugoslavo e
comunista Tito, responsabile delle foibe dove finirono molti italiani
che rifiutavano di vivere sotto il governo comunista. Si dicano queste
verità contro la menzogna dei partigiani liberatori dell'Italia dalla
dittatura fascista. Se si condanna il fascismo si condanni anche il
popolo italiano da cui il fascismo ebbe un ampio consenso. La Repubblica non è nata dall'antifascismo italiano ma dalla fine della guerra. Ma questa verità lapalissiana viene negata oggi con l'attribuire ai partigiani la liberazione. Sarebbe stato meglio che i partigiani non fossero esistiti. Si sarebbero risparmiate tutte le rappresaglie naziste. Le rappresaglie sono previste nei trattati internazonali di guerra. La Resistenza è solo una farsa portata avanti oggi dagli antifascisti. Oggi il fascismo continua a vivere solo nella testa disonesta degli antifascisti.
Quando furono appesi con la testa in giù i cadaveri di Mussolini, della Petacci e dei gerarchi fascisti arrestati a Dongo quella stessa folla che, commentò lo stesso Leo Valiani, leader del Partito d'Azione (e uno dei mandanti dell'assassinio di Mussolini) non era mai stata antifascista ora applaudiva saltando sul carro dei vincitori. E poi si parla di guerra di liberazione. Come se fosse stata una guerra di popolo. I vigliacchi partigiani (per lo più comunisti) agivano sempre proditoriamente esponendo le popolazioni alle rappresaglie con il rifiuto di presentarsi.